Il terzo appuntamento organizzato da Salute e Solidarietà, in collaborazione con l’Associazione “Progetto Ruffilli” e i Quartieri di Forlì, si è tenuto sabato 30 settembre nel pomeriggio, al Refettorio dei Musei San Domenico.
L’evento “Essere anziani oggi – Muoversi, incontrarsi, aggregarsi, divertirsi” è stato diviso in due sessioni.
L’incontro è iniziato con una tavola rotonda alla presenza di Antonio Francesco Maturo, sociologo sanitario dell’Università di Bologna, Alberto Ardissone , sociologo dell’Università di Macerata e Fosco Foglietta, già Direttore Generale Ausl Emilia-Romagna e amministratore delegato Cup2000.
Come ci riferisce Lucio Boattini, di Salute e Solidarietà: «Nella tavola rotonda abbiamo voluto mettere a confronto due sociologi universitari, che studiano nei suoi vari aspetti e fenomeni la sempre più numerosa popolazione anziana e farli interagire con chi, come Fosco Foglietta, in lunghi anni di dirigenza ai massimi livelli nel sistema sanitario regionale pubblico, ha cercato di dare risposte ai loro problemi di salute».
Ha introdotto Giorgio Maria Verdecchia, che ha illustrato i dati sociodemografici del nostro paese, mettendo in evidenza il progressivo e rapido invecchiamento della popolazione e come lo stato di salute e la situazione socioeconomica influiscano sulla qualità della vita delle persone anziane. Il professor Maturo, sociologo della salute, nel confermare le valutazioni di Verdecchia ha sottolineato l’importanza della prevenzione e degli stili di vita, in particolare il contatto con la natura, l’attività fisica e l’alimentazione come elementi che possano aiutare le persone anziane a conservare le loro abilità, ad avere una vita attiva e relazioni sociali.
i dati sociodemografici del nostro paese mettono in evidenza il progressivo e rapido invecchiamento della popolazione
Alberto Ardissone, che studia e scrive da tempo sui rapporti fra gli anziani e l’utilizzo del digitale, ha sottolineato le potenzialità che il digitale ha per le persone anziane e che hanno difficoltà a muoversi, da un lato per la loro salute grazie alle opportunità che la telemedicina offre in particolare per seguire e monitorare nel tempo le persone con malattie croniche, dall’altro lato aiutandoli a mantenere relazioni, parlare e vedersi con famigliari, figli e nipoti che vivono lontano, con gli amici.
Paradossalmente però è proprio il tema delle relazioni che alimenta la diffidenza degli anziani ad avvicinarsi agli strumenti del mondo digitale, non tanto il timore di essere “troppo vecchi” per imparare ad utilizzarli.
Ardissone conclude che la strategia per avvicinare gli anziani al digitale è proprio quella di aiutarli a superare la diffidenza e a capire che l’utilizzo di questi strumenti non sostituisce il contatto diretto con le persone, ma si aggiunge ad esso e permette loro di fare qualcosa che non potrebbero fare e che infatti adesso non fanno.
Infine Fosco Foglietta ha spiegato che per rispondere meglio ai bisogni di salute degli anziani, è necessario investire sulla sanità del territorio, renderla più “prossima” ai luoghi di vita delle persone, dare continuità alla cura, coinvolgere la comunità, intesa come singoli cittadini a associazioni di volontariato, in collaborazione con la “comunità” dei professionisti sanitari e sociali, in particolare nel campo della prevenzione e dell’educazione alla salute.
La seconda sessione della giornata, come spiega Lucio Boattini di Salute e Solidarietà (che l’ha coordinata), è stata dedicata al racconto dei progetti locali e su come la comunità può promuovere, sostenere, organizzare attività, creare opportunità che aiutino le persone anziane a conservare le loro abilità, a rimanere attive, a partecipare alla vita della comunità a cui appartengono.
Elena Contri, Presidente dell’Associazione Progetto Ruffilli, ha illustrato le numerose attività culturali, ludiche e di aggregazione, a partire dal “Caffè per tutti” che l’associazione organizza da anni nella sua sede di Corso Diaz, e ha raccontato come abbia aderito con convinzione alla proposta di salute e Solidarietà e del Coordinamento del Quartiere 1 di unire forze e competenze per attivare un progetto di “Sviluppo Inclusivo su Base Comunitaria” (SIBC) che si sta avviando per gli anziani che abitano nel centro storico di Forlì.
A spiegare in cosa consista lo SIBC, che è il nuovo termine che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dato alla “riabilitazione su base comunitaria” è stato Germano Pestelli, medico riabilitatore associato di Salute Solidarietà, che di questa attività è “ambasciatore” nel mondo e in Italia. Attività che si prefigge, partendo dall’aiuto che si può dare agli anziani, con il contributo di volontari formati, a recuperare e a mantenere capacità e abilità motorie, di permettere loro di muoversi in casa con più sicurezza di ricominciare ad uscire di casa e a riprendere contatti e relazioni che si erano perse, in sintesi di recuperare una maggiore autonomia.
Infine Cosetta Matassoni, fisioterapista che partecipa ai progetti di SIBC già avviati a Forlì e nei comuni delle vallate e Roberta Dradi, coordinatrice del Quartiere 4 che segue il progetto attivo che si svolge nell’ex scuola di Barisano, hanno raccontato la loro esperienza, ricordando le iniziative, altrettanto importanti, che accompagnano l’attività motoria, favoriscono la partecipazione di anziani e volontari e contribuiscono al clima di festa che si respira.
Rimanendo nel clima di festa, a seguire alle ore 20 nel Chiostro dei Musei San Domenico, si è tenuto il concerto del duo musicale Gabriele&Milva, con Gabriele al clarinetto e al sax, Milva alla fisarmonica, graditissimo e piacevolissimo spazio di buona e piacevolissima serata musicale.